Io sono pagana.
Le
rocce, il vento, i ruscelli, gli animali sono miei fratelli. In loro si
completa la mia vita. In loro è presente la scintilla divina che guida
il mio spirito. Riconosco gli alberi come mio rifugio, come mia
fortezza. Ogni volta che piango sono loro ad asciugare le mie lacrime
con il lieve tocco del cuore. I loro tronchi sono il mio appoggio quando
sono stanca, la loro linfa è il simbolo del continuo fluire del
rinnovamento, su me e la mia pelle. Sono la mia capanna dell'anima, dove
mi rifugio ogni volta che la pioggia cade troppo forte e il vento porta
via le foglie dal sentiero.
Io sono pagana.
Riconosco un Dio e
una Dea, in loro la mia vita, per loro la mia vita. Non conosco i loro
nomi perchè sono abituata a chiamarli con tutti i nomi del mondo. Loro
sempre rispondono anche se la mia voce è solo un sussurro, un sospiro.
Loro le mie labbra, loro il mio cuore. Mi insegnano infinito amore e
abbandono per la fiammata che sento dentro ogni giorno, l'esistenza. Mi
donano la paura ed il dubbio, perchè io possa chiedere a me stessa e
trovare le risposte. Mi donano il dolore e la sofferenza perchè io possa
crescere nel faticoso cammino della vita, imparando ogni lezione che a
me sarà posta. Mi donano la fantasia e l'eclettismo perchè io possa
amare me stessa giorno dopo giorno, cambiando forma, mutando umore,
essendo donna.
Io sono pagana.
Celebro il mutare delle
stagioni. Attraverso l'anno tenendo per mano la Madre nei suoi percorsi
di luce, di ghiaccio, di sangue e di rugiada. Onoro il rinnovamento
della vita, l'inizio della crescita, la rinascita dei germogli, l'amore e
la passione, il primo biondo raccolto, la fruttificazione, l'ultimo
raccolto d'arancio, la fine e il passaggio. Le stagioni si posano sulla
mia pelle come organza, imprimendo i loro forti odori nelle mie narici, i
loro sapori sulla mia lingua, i loro colori nei miei occhi. Mille e
ancora mille tesori a me svelati.
Io sono pagana.
Venero la
luna. Il lei rivedo me stessa, lei è madre, sorella ed amante. Lei è
consigliera, tormento e soffio di antico. Lei segue i miei cicli, lei
influenza le mie maree, lei è padrona della mia femminilità. Sono una
sua sacerdotessa, indosso il suo manto bianco e incostante, coloro le
mie gote di vino rubicondo, quando il suo volto diviene rotondo. Sono
una bambina che si culla nel suo spicchio quando torna giovane in me e
si rivolge ad ovest. Sono l'anziana che in lei si riposa quando inizia a
svanire verso est. Sono la notte più scura che l'accoglie nera e
superba quando smette di illuminare il cielo e le sue figlie.
Io sono pagana.
Ho
imparato ad amare. Ho insegnato a me stessa l'armonia, ricercandola
come meta proibita. Ho imparato che tutto quello che dono, si trasforma
nella mia vita in ricevuto. Ho imparato che il male che faccio, si
trasforma in dolore che dovrò scontare. Ho imparato a sbagliare e
rialzarmi. Ho imparato che ogni goccia del mio sangue grida un inno alla
vita, perchè io sono, perchè io amo. Perchè io sono una strega.
)O(
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