giovedì 31 luglio 2014

Violenza sulle Donne...

Condivido un post che ho appena inserito sul forum Sulle Orme della Grande Madre riguardo il tema..

I primi di settembre, conterò 7 anni - se la memoria non ha cancellato tutto e quindi mi fa fare male i conti - da quando si rovinò quella che doveva essere una vacanza tra fidanzati, al mare.. dove un bicchiere già incrinato - una relazione instabile ed infelice che avrei troncato alla fine delle vacanze - s'è definitivamente rotto a causa di una reazione esagerata, che mi fece scappare di corsa dalla stanza d'hotel che condividevamo, mi ha quasi rotto una spalla che tutt'ora fatico a muovere e che mi ha lasciato ferite invisibili, dolorose, e maledettamente ancora vive, nonostante il tempo.

Sì.. perché nonostante gli anni passati, nonostante l'amore nuovo che sto vivendo, nonostante la bellezza dell'uomo che ho riscoperto esistere.. c'è, purtroppo, qualcosa che ancora brucia, che fa male, che non emerge, che non se ne va..



Non è il momento in sé il problema, non è il braccio quasi staccato la sofferenza, non è la paura di quel momento dove la rabbia moltiplica la forza e nessuno ti può correre in aiuto.. no. E' tutto quello che c'è dopo. E' il meccanismo che s'innesca nel momento in cui la razionalità ti sfugge dalle dita.. tu, ferita, vittima, ti senti una nullità, ti senti colpevole di aver scatenato quella reazione eccessiva quando spesso - come nel mio caso - non era assolutamente necessaria.
Hai paura a denunciare, perché ti spiace 'rovinargli la vita' eppure Lui, senza nemmeno preoccuparsene, l'ha già fatto..
Hai gli incubi, di vedere la sua macchina che ti aspetta sotto casa, di vedertelo appostato in quei luoghi che frequenti spesso a cui spesso egli stesso ti ha più volte accompagnato.. le telefonate, i messaggi, è un'ansia ogni volta che squilla il telefono o peggio, vedi che sono i suoi a chiamarti, per dirti che lui piange, si dispera, ci sta male..
Beh, aveva da pensarci prima!
E' troppo comodo sfasciare tutto e poi piangere sul latte versato.
E' troppo facile agire senza pensare, senza prendersi le resposabilità.. eppure godere del fatto di avere la macchina nuova, permettersi certe compere perché papà paga.. e poi, quando c'è da dimostrare d'essere adulti, è meglio non farlo.

Scattò una querela, grazie all'unico amico che m'è stato vicino e non mi ha mai chiesto "devi aver fatto qualcosa di grave per meritartelo"... No. Nessuno si merita di vivere un'esperienza del genere. Nessuno merita l'annullamento dell'individuo. Nessuno merita di essere vittima. Nessuno merita di vedersi spezzare i sogni e i desideri.
Fu grazie alla pratica avviata che l'incubo si è protratto, giacché ogni incontro con l'avvocato non è che reinfilarsi all'interno di quella che è stata una storia disastrosa, inadeguata, dove l'amore non è mai stato reale o sincero, dove ogni racconto provoca dolore, ogni ricordo fa spezzare la voce in gola..
Ed ancora adesso, mentre scrivo, sento una morsa allo stomaco.. di chi, come vedete, ha molto ancora da dire, ha un presente migliore e una certezza ulteriore, però il dolore di tutto quello non è mai stato cancellato e mai se ne andrà..

Non è solo il fisico che subisce violenza quello che soffre, non è un discorso di principio il mio..
E' qualcosa di più profondo, che ti segna per tutta la vita, che ti porta a guardare con freddo fare calcolatore anche la minima risposta che ti vien data, ad avere il sospetto di qualcosa di malato nelle storie degli altri, a temere per l'incolumità dell'amica con il moroso 'particolare'.. A leggere libri che parlano di maltrattamenti e delitti, a voler guardare i film, i documentari.. perché sai come ti senti, perché puoi dire che, rispetto a chi viene uccisa, in fondo ti è andata bene.. ma la vita è segnata, sempre.. e, come detto, spesso per una fesseria inaccettabile.

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