giovedì 27 dicembre 2012

La Luna della Quercia



La Luna di Dicembre è chiamata Luna della Quercia.
E' conosciuta anche come Luna Fredda, La Luna delle lunghe notti, Aerra Geola, Wintermonat, Heilagmanoth.

Corrispondenze:
Erbe: agrifoglio, edera, vischio, abete.
Colori: rosso sangue, bianco e nero.
Fiori: vischio.
Profumi: violetta, patchouli, geranio, incenso, mirra e lillà.
Cristalli: peridoto.
Alberi: pino, abete, agrifoglio.

Energia: Morte e rinascita, rafforzamento, focalizzazione sentiero spirituale, famiglia.

Periodo dedicato alla famiglia.

Siamo come la Quercia, viviamo simultaneamente in due mondi, quello fisico e materiale e quello spirituale. In questa fase dell'anno dove madre Terra ha lasciato cadere tutti i suoi ornamenti, anche la nostra attenzione si rivolge verso l'essenza delle cose, verso la spiritualità. Il tempo del buio sta per terminare e anche noi possiamo prepararci ad una rinascita, come il Dio Sole che è nato al solstizio di inverno, anche noi iniziamo un nuovo ciclo di rinnovamento. Contattiamo la luce interiore, la scintilla della nuova Luce messaggio di speranza e di rinnovata fiducia. Nel sonno invernale della natura si nasconde il seme dei progetti futuri. La quercia ha sempre rappresentato l’aspetto maschile della Divinità e il flusso naturale tra il mondo fisico e spirituale. Nel mondo fisico, il tronco e i rami crescono e si allungano verso il cielo, mentre le radici affondano nelle regioni occulte del mondo sotterraneo. In secondo luogo, c’è un rimando al Re dell’Agrifoglio, che simboleggia gli ultimi mesi dell’anno.
Il Re della Quercia si insedia nel giorno del solstizio d’inverno, portando con sé il ritorno della luce rappresentato dal nuovo Sole. Poi naturalmente, c’è il vischio. Nonostante l’inattività della natura, questa nuova vita spunta tra i rami della quercia con bacche bianche che simboleggiano il seme del Signore della Foresta. Il vischio è lì a ricordarci che la vita non fa che rinnovarsi, che è sempre produttiva e costante. Mentre la luna della Quercia si fa piena nel cielo di dicembre, bisogna ricordare che siamo parte integrante delle opere del Cosmo, proprio come del mondo nel quale ci risvegliamo ogni giorno. Questo esbat va celebrato con il pensiero del ritorno del Figlio Divino e della Nuova Luce, decorando se stessi e la casa con ramoscelli di vischio e regalando candele per ricordare anche alle altre persone che con i loro percorsi individuali di luce sono singole fiamme del Nuovo Sole.

Per celebrare questo esbat è opportuno vestirsi con abiti bianchi e gialli per dare il benvenuto del Sole. L’altare andrebbe decorato con agrifogli, vischio e simboli solari. Le candele da usare sono bianche .Mentre il perimetro del cerchio andrebbe segnato con candele gialle o semi di girasole. Nel caso si usassero dei semi , al fine del rituale vanno raccolte e conservate (una parte) fino alla primavera e poi piantati, il resto va regalato agli uccelli.

Per il banchetto si usano cibi come biscotti allo zenzero con succo di mele o sidro

Fonte: web

Nessun commento:

Posta un commento